Nell’anno delle celebrazioni del #v12, la storia di due modelli diametralmente opposti ma accomunati dalla stessa straordinaria meccanica a 12 cilindri
Nel 2022 Lamborghini celebra il suo V12, il leggendario motore a 12 cilindri che, per quasi 60 anni di storia, ha equipaggiato i modelli più iconici della casa di Sant’Agata Bolognese e che, nella sua evoluzione finale come #motore termico “puro”, uscirà di produzione quando verrà prodotta l’ultima Aventador Ultimae a fine 2022.
Tra questi la Countach, uno dei modelli più iconici della intera storia automobilistica, presentato nel 1971 e prodotto dal 1973 al 1990 in 1999 + 1 esemplari e la LM002, passato alla storia come primo fuoristrada ad altissime prestazioni prodotto in serie, 300 esemplari tra il 1986 ed il 1993, capace di portare le prestazioni ed il piacere di guida delle vetture granturismo anche fuori strada.
Countach, una leggenda automobilistica finita sui poster
Fin da ancora prima della sua presentazione ufficiale, avvenuta al Salone di Ginevra del Marzo 1971, la LP 500 ha stupito il mondo per il suo aspetto così estremo e futuristico.
L’esclamazione dialettale piemontese “Countach”, infatti, usata a sottolineare la straordinarietà di quanto si è appena osservato, è stata aggiunta al nome proprio pochi giorni prima della presentazione ufficiale, dopo che un operatore della Carrozzeria Bertone l’aveva vista ancora in fase di lavorazione e non era riuscito a trattenere la sua sorpresa.
Presentata come “idea car”, per comprendere se al pubblico sarebbe potuta interessare una vettura così avanzata ed estrema, era equipaggiata con il motore V12 a 60° che già si era comportato benissimo sulle precedenti Lamborghini a motore anteriore e posteriore trasversale. Questa volta, però, il motore era montato in posizione longitudinale posteriore, una nuova soluzione tecnica in casa Lamborghini, e la cilindrata era passata dai tradizionali 4 litri a circa 5 (4971 cc) per 440 CV.
Il successo è stato tale che, ancora prima della fine del salone, Ferruccio Lamborghini aveva deciso di metterla in produzione. La LP 500 è rimasta un esemplare unico, modificata più volte nel corso delle estenuanti prove su strada condotte dal collaudatore Bob Wallace nei successivi tre anni, e poi distrutta nelle prove di crash test necessarie per l’omologazione il 21 Marzo del 1974.
La prima Countach di produzione
Dalle indicazioni fornite dalla LP 500, nasce la LP 400 da 375 CV ad 8000 giri/min., che entra in produzione a fine 1973 equipaggiata con il tradizionale motore a 4 litri e che, a causa della scalfatura sul tetto utilizzata per migliorare la visibilità attraverso lo specchietto retrovisore interno, è oggi conosciuta con il soprannome di “periscopio”.
Dopo 152 esemplari prodotti, nel 1978, la Countach LP 400 si trasforma in LP 400 S, acquisendo quella forma più elaborata che la caratterizzerà per i successivi 12 anni.
La “S”, infatti, è modificata a livello di telaio e ciclistica per far lavorare al meglio la novità tecnica del periodo, i pneumatici super ribassati Pirelli P7 ma, anche a livello estetico. Per accogliere i nuovi freni maggiorati ed i pneumatici più larghi, infatti, si rende necessaria l’adozione dei codolini passaruota, mentre le maggiori prestazioni impongono l’adozione di un marcato spoiler frontale. Alcuni appassionati, poi, aggiungeranno anche un’ala posteriore a completare il pacchetto aerodinamico.
The Cannonball Run
E’ proprio una LP 400 S del 1979 che, nel 1981, debutta sul grade schermo come attrice protagonista nel film ”The Cannonball Run”. Da quel momento, la Countach entra nelle stanze degli adolescenti di tutto il mondo, appesa alle pareti come poster preferito di un’intera generazione.
Le Countach con motore a 5 litri
Nel 1982, dopo 235 esemplari prodotti, la 400 S viene sostituita dalla LP 5000 S, sempre equipaggiata con il mitico V12, adesso portato ad una capacità di 4,8 litri (4754 cc) per 375 CV a 7000 giri/min., a cui seguirà, dopo 323 esemplari prodotti fino al 1984, la Quattrovalvole, da molti considerata la migliore combinazione tra estetica, prestazioni, affidabilità e comfort. Il V12, oltre all’adozione delle quattro valvole per cilindro, viene modificato con l’incremento della cilindrata, portata a 5,1 litri (5167 cc) per una potenza massima di 455 CV a a 7000 giri/min.
E’ proprio la versione Quattrovalvole la prima ad essere ufficialmente omologata ed importata negli Stati Uniti, dove però perdeva i carburatori rimpiazzati dall’iniezione elettronica.
L’apertura di questo mercato permette nuovi volumi di vendita e la Quattrovalvole viene realizzata in 631 esemplari fino al 1988, quando è sostituita dalla #countach 25 Anniversario, così chiamata per celebrare i 25 anni dalla fondazione dell’azienda di Sant’Agata Bolognese. La 25 Anniversario adotta un’aerodinamica perfezionata, alcuni pannelli della carrozzeria in materiale composito ed interni più lussuosi mantenendo la meccanica della Quattrovalvole.
Incredibilmente, a dimostrazione della bontà del progetto Countach, ancora innovativo dopo 17 anni di produzione, è proprio la 25 Anniversario la serie più prodotta con 658 unità.
L’ultima Countach, Grigio Metallizzato con interni grigio, esce dalla linea di montaggio il 4 Luglio 1990 ed entra direttamente al MUDETC, il museo della casa a Sant’Agata Bolognese.
La magia del 1999+1
Se vi state ancora chiedendo il perché dei 1999 + 1 esemplari prodotti, il motivo è semplice: la prima LP 500, fisicamente realizzata dalla Bertone, non aveva un numero di telaio Lamborghini, ma uno Bertone. Ufficialmente, quindi, la prima #countach è la LP 400 telaio numero 1120001, prodotta nel 1973, inizialmente di colore rosso e poi ridipinta di verde, con ancora diverse differenze estetiche rispetto alle vetture che la seguiranno.
LM 002, la Lamborghini per il fuoristrada (e non solo)
Durante “gli anni Countach” la dirigenza intuisce che possa esistere un mercato per una vettura fuoristrada, con finiture di lusso, di grandi prestazioni. La LM 002, utilizza la meccanica della Countach, nella versione da 5,2 litri con potenza ridotta di 20 cavalli per poter utilizzare carburante meno raffinato senza accusare problemi, girata di 180° e spostata in posizione longitudinale anteriore.
Viene poi aggiunta la trasmissione a quattro ruote motrici, completa di blocco del differenziale centrale e di marce ridotte. Rimane, come sulla #countach, un telaio tubolare, mai visto prima su un mezzo fuoristrada, solitamente usato solo ed esclusivamente sulle vetture da corsa o sulle sportive più raffinate.
Nasce così una vettura straordinaria, capace di veleggiare in autostrada a medie da berlinetta sportiva e di affrontare percorsi fuoristrada estremamente impegnativi.
La LM 002 è, di fatto, la vettura che crea il mercato per i SUV sportivi ed è la mamma, quantomeno spirituale, dell’odierna Lamborghini URUS.
Verrà prodotta, in numeri pressoché equivalenti con alimentazione a carburatori prima ed a iniezione poi, facilmente riconoscibili tra loro per la diversa “gobba” sul cofano, molto più pronunciata sui modelli a carburatori.
LM 002 e le tante curiosità
Un esemplare di LM 002 venne equipaggiato con il motore V12 da 7,2 litri per 700 CV, solitamente utilizzato sulle imbarcazioni off-shore, mentre un altro venne preparato, sotto la guida del consulente tecnico Sandro Munari, ex campione del mondo Rally, per disputare e le corse di durata nel deserto. Tantissimi gli aneddoti legati alla LM 002, tra cui la capacità di trainare un carro armato Leopard o, dotata del gancio traino, un carrello con sopra una Miura di un fortunato collezionista.
E’ comunemente soprannominata “Rambo Lambo” per il suo aspetto muscoloso e perché una, all’epoca, una è stata di proprietà dell’attore americano Sylvester Stallone. La definizione più bella della LM 002, l’ha però data un giornalista italiano che, dopo averla provata scrisse: a 200 km/h, la LM 002 non fende l’aria. La schiaffeggia con orgoglio.
Testi: Lamborghini Press
Foto: Lamborghini Press